Di ritorno dal mare le valigie disfatte velocemente trovano il loro posto in un armadio, dopo qualche mese le riprendiamo in mano per un fine settimana e notiamo sul fondo alcuni granelli di sabbia che ci fanno ripensare con un po’ di nostalgia all’estate, al sole e alla spiaggia. Anche in questi giorni dobbiamo frettolosamente disfarci delle tranquille atmosfere estive e prepararci a cominciare questo nuovo anno scolastico, lasciando inevitabilmente qualche granello di sabbia nel fondo dei nostri bagagli.
Per quanto si siano impegnati nello svolgimento di improbabili compiti estivi, anche i nostri alunni devono sforzarsi di rientrare nel mood adatto a iniziare il nuovo anno scolastico, come se girassero la pagina di una rivista per trovare da una riga all’altra un articolo completamente diverso. In realtà né noi né i nostri alunni viviamo a compartimenti stagni e il ritorno dalle vacanze estive può diventare l’occasione per affrontare con l’atteggiamento giusto anche i nuovi argomenti di matematica. La proposta è quindi di scoprire qualche “granello di matematica” incontrato durante le vacanze estive: lasciamo che i nostri alunni sfoglino i nuovi libri di testo, alla ricerca di qualcosa fra gli argomenti futuri che ricordi loro le vacanze appena trascorse.
Così può capitare che tra gli alunni di prima, sfogliando il libro di geometria, qualcuno riconosca nell’ettagono regolare la base di una torre medioevale incontrata durante una visita nel centro Italia. Senza allontanarsi troppo da casa, i ragazzi di seconda possono ritrovare la percentuale anche in uno dei cartelli stradali incontrati durante un giro in bici, uno di quei cartelli che indicano una salita particolarmente impegnativa.
Gli studenti di terza possono scoprire nelle lunule di Ippocrate lo spicchio di Luna che ha illuminato una passeggiata nella natura o, più prosaicamente, rivedere nei poliedri regolari i dadi che hanno animato momenti di giochi di società.
I granelli di matematica che si nascondono fra le pieghe delle nostre esperienze sono innumerevoli ed è bene non lasciarseli sfuggire perché la matematica e la realtà che ci circonda parlano la stessa lingua. È opportuno che noi insegnanti non perdiamo occasioni per farlo notare: la matematica non c’è solo dove non la si cerca.
Buon inizio di anno scolastico!