È iniziato il conto alla rovescia per l’inizio di questo nuovo anno scolastico e con queste poche righe vorrei allontanarmi dal coro di dubbi, incognite e paure che lo raccontano. Ci sono due parole che mi accompagnano come slogan in questi primi giorni di collegio docenti, la prima è “occasione”.
Occasione perché il finale in didattica a distanza dell’anno scorso ci restituisce un gruppo di studenti che avranno voglia di cominciare la scuola in presenza, anzi mi spingo a dire che non vedranno l’ora di ricominciare in aula: basta vedere il sorriso con cui alcuni ragazzi stanno affrontando le lezioni di recupero (e quando ci ricapita!). Sta a noi non sprecare questo entusiasmo, a non essere schiavi del programma, soprattutto all’inizio: se ripartiamo col fiatone cercando di ripercorrere quello che avremmo dovuto fare, rischiamo di riproporre solo una brutta copia di ciò che loro percepiscono ormai distante anni luce. Cogliamo invece questa occasione per scegliere obiettivi chiari, selezionare i contenuti e proporli in modo accattivante. La Matematica è una disciplina che può fornirci innumerevoli spunti: le foto delle vacanze sono un ottimo punto di partenza per riprendere similitudini e proporzioni; la disposizione dei banchi in aula col distanziamento è un bel problema da risolvere con segmenti e archi di circonferenza e può essere anche l’occasione per trovare disposizioni diverse ma equivalenti, aggiungendo al concetto di equivalenza un ulteriore ambito di applicazione dopo le frazioni, le figure geometriche e le equazioni.
La seconda parola è “curiosità” ed è il sentimento che penso di condividere con la maggior parte degli studenti: chissà come sarà la scuola di quest’anno. Anche questo desiderio di scoperta non va sprecato perché non si limita agli aspetti pratici, ma sottende una questione imprescindibile: “Ne vale la pena?”. L’augurio di questo inizio d’anno è che la risposta sia affermativa e che la scuola in generale e la Matematica in particolare ci aiutino a orientarci in questo mondo che di tanto in tanto si dimostra in grado di mettere in discussione le nostre piccole certezze.