I "Livelli" degli studenti a seguito delle prove INVALSI

I "Livelli" degli studenti a seguito delle prove INVALSI

Sul sito dell’INVALSI sono stati pubblicati da alcuni giorni due documenti molto interessanti: i Descrittori dei livelli di risultato della certificazione di competenza prove INVALSI – MATEMATICA e i Descrittori analitici dei livelli di competenza – MATEMATICA. Seguiranno (e saranno ancora più interessanti, per l’insegnante) gli Esempi di domande per ciascun livello di competenza. Documenti analoghi sono stati pubblicati per l’Italiano e per l’Inglese.

Di cosa si tratta? La legge prevede che la certificazione delle competenze al termine del primo ciclo contenga l’indicazione, in forma descrittiva, del livello raggiunto nelle prove a carattere nazionale (le prove INVALSI, per intenderci), distintamente per ciascuna disciplina oggetto della rilevazione. Il primo documento contiene quindi le descrizioni dei livelli che saranno riportate nel certificato finale. Il secondo documento dettaglia, in maniera analitica, quali capacità rientrano in ciascun livello, anche in riferimento a contenuti o ambiti specifici. Il documento non ancora uscito conterrà esempi di domande, rappresentative di ciascun livello nei diversi ambiti di contenuti. L’insieme dei documenti si propone quindi come il materiale fondamentale per interpretare l’informazione restituita dalle prove INVALSI.

Va sottolineato infatti che con il passaggio al CBT (computer-based-testing) non abbiamo più una prova unica, somministrata simultaneamente a tutti gli allievi, con domande pubbliche. La valutazione è basata su una banca di domande, la cui difficoltà è misurata su una scala comune, e a partire da questa banca vengono assemblate le diverse forme della prova. L’attribuzione del livello allo studente tiene conto di questi fattori e di questo posizionamento di tutte le domande su un’unica scala: in termini semplificatori, uno studente risponde ad alcune domande, ma è come se venisse valutato su tutta la banca. È quindi fondamentale poter esemplificare i livelli attraverso le domande che li individuano e definiscono.

I livelli descrivono una progressione di competenze, sia in termini di contenuti padroneggiati, sia in termini della capacità di risolvere problemi in cui sono coinvolti questi contenuti.

Il primo livello, sostanzialmente, descrive un allievo che, al termine del primo ciclo, si muove con relativa sicurezza solo sulle conoscenze/abilità specifiche della scuola primaria: i numeri naturali, per esempio, mentre conosce i numeri con la virgola ma sa utilizzarli solo per eseguire semplici calcoli e confronti. Col passaggio al secondo livello abbiamo allievi che iniziano a conoscere e utilizzare, in problemi semplici, i contenuti fondamentali della scuola secondaria di primo grado: le operazioni con i numeri decimali, con le priorità delle operazioni, ma anche concetti geometrici. Nel terzo livello, la padronanza dei contenuti di base è consolidata, l’allievo stabilisce collegamenti tra oggetti e tra rappresentazioni diverse dello stesso oggetto e riesce anche a risolvere problemi che si discostano da quanto visto esattamente in classe. Il pensiero astratto inizia a esplicitarsi attraverso l’uso di formule che modellizzano situazioni. Il quarto e quinto livello descrivono una padronanza sempre maggiore dei contenuti, delle rappresentazioni, del linguaggio matematico, e infine della capacità di argomentare.

Al di là delle parole utilizzate, il fatto importante è che si cerca di descrivere il livello raggiunto non in termini quantitativi di performance, per esempio di percentuale di risposte corrette, ma in termini qualitativi, attraverso quello che un allievo di quel livello sa effettivamente fare. Risponde alla necessità di vedere la matematica del curricolo scolastico non come un cumulo di nozioni e procedure, che l’allievo scala in tutto o in parte, ma come una complessa rete nella quale impara a muoversi con maggiore o minore sicurezza.

Naturalmente, quanto più la banca di domande dell’INVALSI si arricchirà e si raffinerà, tanto più questa descrizione dei livelli sarà significativa e la determinazione del livello diventerà precisa.

La pubblicazione degli esempi di domande, soprattutto se permetterà una lettura “in verticale” lungo assi di contenuti, rappresenterà una buona occasione per riflettere sui risultati del nostro insegnamento e su come quanto i nostri allievi hanno appreso si espliciti attraverso la capacità di risolvere problemi – i problemi delle domande INVALSI. Buona lettura a tutti, dunque.

Leggi anche

L’attualità sul libro di testo
Divisioni, resti, proporzioni e democrazia: la matematica delle elezioni
Altezze relative: un'attività matematica da fare in classe
Problemi con percentuali: dagli errori dei quindicenni al ripensamento dell’azione didattica
Videogiochi e matematica: un'attività per introdurre il piano cartesiano
Il Rapporto nazionale sulle Prove INVALSI 2019: il commento di Giorgio Bolondi