Nel novembre 2023, sull’onda emotiva che ha coinvolto l’Italia intera a seguito dei drammatici fatti di cronaca che hanno avuto per protagonisti una coppia di ventenni, la prevenzione della violenza di genere è entrata esplicitamente tra i temi educativi con la Direttiva $23$/$11$/$23$, emanata al fine di “rafforzare l’impegno verso un’azione educativa mirata alla cultura del rispetto, all’educazione alle relazioni e al contrasto della violenza maschile sulle donne”. In realtà già nel $2015$ il MIUR, in attuazione all’articolo $1$ comma $16$ della legge $107$/$2015$, aveva predisposto delle Linee Guida per promuovere nelle scuole “l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le altre discriminazioni” e promosso il Piano Nazionale per l’educazione al rispetto. Il principio ispiratore di tutte queste iniziative può essere rintracciato nell’articolo $3$ della nostra Costituzione, che sancisce la pari dignità sociale e l’uguaglianza di tutti i cittadini.
In questo articolo voglio proporre una riflessione sul fenomeno della violenza di genere, che trova le sue radici più profonde negli stereotipi culturali che, di fatto, sanciscono una disparità tra i sessi. In questo articolo analizzo i principali dati sui seguenti punti fondamentali:
- l’incidenza del fenomeno della violenza di genere e la sua evoluzione temporale nel periodo $2018$-$2022$;
- la distribuzione sul territorio nazionale.
In aggiunta, propongo alcuni spunti di esercizi/domande sui dati emersi dalla prima indagine Istat sugli stereotipi, in particolare sulla tolleranza della violenza all’interno della coppia e sulla presunta responsabilità della donna nei casi di violenza.
Parte A: Quanto è diffusa la violenza sulle donne
La tabella che segue mostra la ripartizione per tipologia di violenza delle chiamate al numero $1522$, il numero istituito nel $2006$ dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il contrasto alla violenza di genere e allo stalking. I dati riportano i campi compilati dalle operatrici che rispondono alle chiamate, comprese quelle che non arrivano a conclusione o nelle quali l’utente non fornisce risposta.
Tabella 1 – Utenti che si rivolgono al numero anti-violenza $1522$ e caratteristiche della violenza (Fonte: Istat)
Anno $2018$ | Anno $2018$ | Anno $2019$ | Anno $2019$ | Anno $2020$ | Anno $2020$ | Anno $2021$ | Anno $2021$ | Anno $2022$ | Anno $2022$ | |
M | F | M | F | M | F | M | F | M | F | |
violenza fisica | $199$ | $4049$ | $211$ | $3549$ | $471$ | $6968$ | $550$ | $6557$ | $269$ | $4835$ |
violenza sessuale | $41$ | $396$ | $48$ | $456$ | $135$ | $999$ | $179$ | $1343$ | $71$ | $828$ |
minacce | $20$ | $355$ | $14$ | $309$ | $44$ | $464$ | $76$ | $711$ | $44$ | $587$ |
mobbing | $3$ | $28$ | $4$ | $12$ | $8$ | $55$ | $4$ | $75$ | $1$ | $40$ |
violenza psicologica | $182$ | $3565$ | $146$ | $3197$ | $291$ | $5025$ | $278$ | $5110$ | $139$ | $3753$ |
violenza economica | $2$ | $121$ | $5$ | $113$ | $8$ | $177$ | $16$ | $140$ | $5$ | $122$ |
non risponde | $7$ | $68$ | $6$ | $47$ | $28$ | $198$ | $17$ | $146$ | $16$ | $151$ |
non disponibile | $2103$ | $12094$ | $1908$ | $11263$ | $2418$ | $14390$ | $2888$ | $17930$ | $3302$ | $18251$ |
tutte le voci | $2557$ | $20676$ | $2342$ | $18946$ | $3403$ | $28276$ | $4008$ | $32012$ | $3847$ | $28567$ |
Alcuni esempi di esercizi da proporre alla classe sui dati sono i seguenti:
- Confronta i valori per l’utenza femminile e quella maschile per le diverse tipologie di violenza e calcola il rapporto tra i relativi numeri di chiamate. Qual è mediamente la percentuale di donne tra gli utenti del servizio? Per quale tipologia di violenza e/o in quale anno si ravvisa la maggiore discrepanza?
- Utilizzando la tabella 1, costruisci un grafico che mostri l’andamento del numero complessivo di chiamate al variare del tempo. Traccia due curve separate per i maschi (M) e le femmine (F). Il trend osservato è lo stesso per entrambi i generi? Per le donne, qual è l’aumento percentuale medio del numero di chiamate nel periodo considerato?
- Determina, per ciascun anno e genere, la percentuale: a) di violenza fisica o sessuale rispetto al totale; b) di violenza non fisica; c) di violenza psicologica.
Costruisci un diagramma a torta che illustri i valori che hai ottenuto per le donne nel $2022$.
Parte B: come è distribuito il fenomeno della violenza sulle donne in Italia
Il fenomeno della violenza sulle donne purtroppo è distribuito in maniera abbastanza omogenea e uniforme sul territorio nazionale, come confermano i dati riportati nel grafico in figura 1, relativi all’anno $2014$1:
Esercizi
- Discuti come calcolare la media nazionale utilizzando il grafico in figura 1. Secondo te è più significativa in questo caso una media aritmetica semplice o una media aritmetica ponderata? Come, eventualmente, peseresti i dati relativi alle diverse regioni italiane? Confronta le tue conclusioni con il dato relativo all’Italia ($31,5\%$).
- Utilizza il grafico in figura 1 o la tabella 2 per determinare la deviazione standard dalla media. Qual è lo scostamento massimo dalla media, in unità di deviazioni standard?
Tabella 2 – Percentuale di donne che hanno subito violenza almeno una volta (nell’arco temporale indicato) – fonte: Istat
Regione | Nel corso della vita | Negli ultimi $5$ anni2 | Negli ultimi $12$ mesi3 |
Piemonte | $31,5$ | $10,7$ | $4,3$ |
Valle d’Aosta | $30,2$ | $9,7$ | $1,6$ |
Liguria | $37,6$ | $12,7$ | $5,3$ |
Lombardia | $31,4$ | $10,7$ | $4$ |
Trentino Alto Adige | $31,5$ | $10,6$ | $4,2$ |
Provincia Autonoma Bolzano | $30,7$ | $11,7$ | $3,8$ |
Provincia Autonoma Trento | $32,3$ | $9,5$ | $4,6$ |
Veneto | $31,7$ | $9,2$ | $3,9$ |
Friuli-Venezia Giulia | $31,7$ | $9,8$ | $4,3$ |
Emilia-Romagna | $33,6$ | $12,6$ | $4,7$ |
Toscana | $33,6$ | $11,6$ | $4,2$ |
Umbria | $28,6$ | $12,7$ | $4,6$ |
Marche | $33,2$ | $10,8$ | $3,7$ |
Lazio | $39,2$ | $13,7$ | $5,8$ |
Abruzzo | $33,5$ | $14$ | $8,3$ |
Molise | $25,9$ | $11,8$ | $5$ |
Campania | $33,1$ | $14,5$ | $5,5$ |
Puglia | $25,6$ | $10,3$ | $4$ |
Basilicata | $23,7$ | $9,8$ | $3,8$ |
Calabria | $26,4$ | $8,5$ | $3,2$ |
Sicilia | $23,9$ | $8,7$ | $3,8$ |
Sardegna | $29,2$ | $10$ | $4,2$ |
Italia | $31,5$ | $11,3$ | $4,5$ |
Sottoponiamo quindi alle studentesse e agli studenti la distribuzione delle vittime di violenza per classe d’età nel periodo $2018$-$2022$, sottolineando il dato relativo alle fasce più giovani.
Tabella 3 – Vittime di violenza per sesso e classe di età, anni $2018$-$2022$, secondo i dati del numero di pubblica utilità $1522$ (fonte: Istat).
Anno $2018$ | Anno $2018$ | Anno $2019$ | Anno $2019$ | Anno $2020$ | Anno $2020$ | Anno $2021$ | Anno $2021$ | Anno $2022$ | Anno $2022$ | |
M | F | M | F | M | F | M | F | M | F | |
fino a $17$ anni | $5$ | $87$ | $6$ | $93$ | $26$ | $242$ | $34$ | $388$ | $17$ | $232$ |
$18$-$24$ anni | $18$ | $589$ | $18$ | $672$ | $49$ | $1072$ | $50$ | $1297$ | $30$ | $1123$ |
$25$-$34$ anni | $30$ | $1505$ | $29$ | $1606$ | $70$ | $2100$ | $54$ | $2034$ | $40$ | $1832$ |
$35$-$44$ anni | $51$ | $2236$ | $49$ | $2178$ | $82$ | $2758$ | $54$ | $2425$ | $41$ | $2381$ |
$45$-$54$ anni | $51$ | $2119$ | $38$ | $1767$ | $69$ | $2350$ | $43$ | $2287$ | $31$ | $2074$ |
$55$-$64$ anni | $30$ | $1006$ | $23$ | $859$ | $48$ | $1325$ | $28$ | $1291$ | $18$ | $1074$ |
$65$ anni e più | $28$ | $768$ | $28$ | $611$ | $35$ | $1250$ | $34$ | $1333$ | $18$ | $895$ |
non disponibile | $48$ | $991$ | $27$ | $632$ | $189$ | $3943$ | $224$ | $4247$ | $47$ | $1542$ |
totale | $261$ | $9341$ | $218$ | $8427$ | $571$ | $15128$ | $540$ | $15720$ | $262$ | $11632$ |
Domande/Esercizi:
- Stabilisci per quale classe d’età si è avuto il maggiore incremento percentuale nel periodo considerato.
- Esegui una ricerca sul sito Istat relativa alla popolazione femminile residente per classe di età nel $2022$. Determina, per ciascuna fascia d’età, la percentuale di donne che si è rivolta al $1522$ per denunciare atti di violenza.
- Estrai dal sito Istat i dati relativi alle donne vittime di violenza per classe d’età nella tua regione. La distribuzione percentuale (rispetto alla popolazione residente) è in linea con quella a livello nazionale?
- Estrai dal sito Istat i dati relativi alla nazionalità delle vittime: riscontri una differenza sostanziale tra le donne italiane e le donne straniere?
Parte C: alcuni stereotipi
Da ultimo concludiamo l’attività con i primi dati4 pubblicati dall’Istat relativi a un’interessante indagine sugli stereotipi condotta nel periodo maggio-luglio $2023$.
Il grafico presente in figura 2 illustra la percentuale di persone di età compresa tra i $18$ e i $74$ anni che ritengono accettabile (sempre o in alcune circostanze) la violenza all’interno della coppia. In particolare i dati si riferiscono a tre situazioni-tipo sottoposte al campione intervistato:
- schiaffo per flirt: un ragazzo schiaffeggia la sua fidanzata perché ha civettato/flirtato con un altro uomo;
- schiaffo “ogni tanto”: che in una relazione di coppia ci scappi uno schiaffo ogni tanto;
- controllo: un uomo controlla abitualmente il cellulare o l’attività sui social network della moglie/compagna.
È utile sottolineare il dato relativo al controllo, che è particolarmente elevato nella fascia d’età più bassa.
Come esercizio, si può chiedere alla classe:
- di risalire, dalle percentuali per classi d’età, alle percentuali complessive, eseguendo una media pesata sulla composizione della popolazione;
- di confrontare questi dati preliminari con i dati relativi al $2018$, per evidenziare il trend positivo di una generale diminuzione della tolleranza della violenza e del controllo all’interno della coppia.
Un’attività analoga può essere svolta relativamente alla “colpevolizzazione della vittima” di un abuso sessuale, analizzando il grafico in figura 3 e confrontandolo con il grafico analogo del $2018$.
Il percorso rappresenta un parziale aggiornamento di una più articolata attività di Educazione civica inserita nella guida per l’insegnante del corso “Tutti i Colori della Matematica – Primo biennio”.
1 È l’unico periodo per cui sono disponibili, sul sito Istat, i dati sulle donne che hanno subito almeno una volta violenza nel corso della loro vita.
2 Rispetto al $2014$.
3 Vedi nota 2.
4 I dati sono indicati come provvisori e suscettibili di revisioni.