Oggi vi propongo un laboratorio di geometria solida a cui sono particolarmente affezionata e che da tempo è la mia “lezione 0” sui solidi, prima ancora di aver introdotto nomi e concetti.
Si tratta di proporre una piccola sfida alle nostre classi e lasciare che, con gli strumenti messi nello zaino fin qui, apprendano da soli qualcosa senza il nostro aiuto.
Per prima cosa progettiamo con cura i gruppi in modo che siano equamente eterogenei e non troppo numerosi, l’esperienza mi insegna che superando i quattro componenti difficilmente si lavora in modo efficace. Un piccolo trucco che uso per essere sicura che anche i più fragili partecipino attivamente consiste nell’affidare sin da subito a loro il compito di esporre il lavoro del proprio gruppo. In questo modo, saranno costretti a stare attenti e i compagni più ambiziosi saranno portati a coinvolgerli maggiormente.
A ogni gruppo consegniamo un tubo di patatine vuoto, un foglio della stampante formato A3 e una scheda con le fasi di lavoro, così che potranno proseguire in autonomia permettendoci di osservare le dinamiche di collaborazione ed eventualmente intervenire dove serve.
Avvisiamo subito ragazze e ragazzi che stiamo chiedendo loro una cosa nuova, rassicuriamoli dicendo che non ci aspettiamo che sappiano tutto, ma sproniamoli a fare del proprio meglio per portare a termine il compito.
La scheda che ho predisposto chiede di identificare e nominare le tre parti di cui è composta la confezione delle patatine, aspettiamoci risposte con termini di uso quotidiano come “tappo” “fondo” e “tubo”, saremo poi noi al termine della lezione a introdurre i termini corretti se non sono emersi da nessuno.
Successivamente, con la scusa di un progetto di riciclo creativo, spingiamo il gruppo a riflettere sullo sviluppo piano della superficie laterale; gli approcci possibili sono tanti ed è sempre bello vedere all’opera tante idee diverse. Alcuni faranno rotolare il tubo sul foglio, altri avvolgeranno il foglio attorno al tubo, qualcuno potrebbe sorprendervi smontando il tubo ed effettuando un taglio per aprirlo. Tutti arriveranno a comprendere molto velocemente che si tratta di un rettangolo alto come la confezione e la cui lunghezza della base coincide con la circonferenza del cerchio di base.
Osservate la scatola di patatine.
Sapete come si chiama questa forma geometrica?
Da quali parti è composta la confezione?
Sapete come si chiamano in geometria?
Noi vogliamo ideare un progetto di riciclo per scatole come queste. Vogliamo trasformarle in salvadanai ricoprendole con una carta decorata. Per fare un buon lavoro dobbiamo sapere esattamente QUANTA (cm2) carta ci serve e COME tagliarla.
Fate delle ipotesi e cercate il modo di verificarle.
Infine, realizzate sul foglio che vi è stato fornito un modello ESATTO della carta che serve per il progetto e calcolate a quanti cm2 corrisponde.
In men che non si dica, la vostra classe avrà imparato a calcolare la superficie totale dei cilindri ma, se qualche tubo è rimasto intero, non buttatelo! Vi tornerà buono anche per introdurre la corrispondenza tra misure di volume e di misure di capacità e, se avete colleghi creativi come i miei, qualcuno potrebbe soffiarvi i tubi per costruire dei porta-pennelli per l’aula di arte o dei rilassanti bastoni della pioggia per ammansire gli animi più inquieti.