Tre idee matematiche per l’educazione civica

Tre idee matematiche per l’educazione civica

Quando programmiamo le attività dedicate all’educazione civica, ci viene spontaneo immaginare che alcune materie, come Italiano, Scienze, Storia e Tecnologia, offrano un numero maggiore di spunti rispetto a Matematica. Anche in eventuali percorsi multidisciplinari la nostra disciplina interviene per lo più nella ricerca di dati e nell’interpretazione o nella realizzazione di grafici. Come sappiamo la Matematica è però il linguaggio con cui interpretiamo il mondo che ci circonda e, anche se può sembrare che ciò avvenga in seconda battuta, può fornire parallelamente – anche qui fa capolino la geometria! – numerose idee per affrontare argomenti che riguardano l’educazione civica. Ne individuiamo tre, una per anno.

Se in prima può sembrare banale associare i segnali stradali alle forme geometriche corrette, possiamo rilanciare parlando di segnaletica orizzontale. Per esempio, la regola con cui sono disegnati i triangoli bianchi che individuano la linea di arresto dietro la quale fermarsi per dare la precedenza sembra il testo di un problema di geometria che parla di una serie di triangoli bianchi tracciati con la punta rivolta verso il conducente […] tali triangoli hanno una base compresa tra $40$ cm e $60$ cm e un’altezza compresa tra $60$ cm e $70$ cm. […] La distanza fra due triangoli è pari circa alla metà della base. Su questo testo possiamo costruire attività molto differenti che vanno dalla realizzazione dei triangoli alla verifica, stando attenti a non farsi investire, che i segnali del nostro Comune soddisfino queste richieste, passando per tutta una serie di problemi che possiamo inventare sul perimetro e i punti notevoli di tali triangoli. Accanto a questo lavoro aggiungiamo qualche riflessione o qualche quesito sul significato di questi segnali per il codice della strada: svolgeremo un’originale attività di educazione civica.

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In seconda possiamo proporre un’attività in gruppi di matematica finanziaria, immaginando di acquistare a rate un prodotto o di sottoscrivere un abbonamento telefonico. Mentre i nostri alunni sono impegnati a svolgere calcoli su grafici, durate e percentuali, chiediamo loro di ricercare ed elencare i documenti richiesti per la sottoscrizione di questi contratti, dalla carta d’identità alla busta paga. Ecco un compito di educazione civica per il quale potremo anche proporre una valutazione.

Nell’ottica dell’Agenda 2030 con le ragazze e i ragazzi di terza si può parlare del consumo di acqua potabile: leggiamo una bolletta dell’acquedotto e calcoliamo le dimensioni di un parallelepipedo o di un cilindro che possono contenere l’acqua che utilizziamo in un mese. Proviamo a diminuire le dimensioni di questo solido riducendo gli sprechi o interroghiamoci sulla provenienza e il destino di questa acqua: abbiamo svolto un’attività di educazione civica senza sacrificare tempo dedicato agli argomenti della nostra disciplina.

Questi semplici spunti e tutti gli altri che ci possono venire in mente coinvolgono sicuramente anche altre materie e il confronto e la condivisione con i colleghi può arricchire ulteriormente la nostra proposta, rendere più semplice il ruolo del coordinatore di educazione civica e soprattutto aiutare le nostre alunne e i nostri alunni a crescere come cittadine e cittadini consapevoli.

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