Già prima di entrare in classe al mattino, le nostre alunne e i nostri alunni hanno ricevuto centinaia di informazioni: le notizie sentite di sfuggita dalla radio, le raccomandazioni dei genitori, i messaggi WhatsApp dai compagni, la temperatura indicata dal termometro posto fuori dalla farmacia ecc. A queste informazioni si aggiungeranno quelle del resto della giornata, comprese quelle che riceveranno a scuola da noi insegnanti: i contenuti disciplinari, gli avvisi di verifiche e di interrogazioni, i compiti da svolgere e le valutazioni.
A queste informazioni seguiranno altrettante scelte da compiere, da quelle piccole a quelle grandi per difficoltà e conseguenze. Noi insegnanti e in particolare noi insegnanti di Matematica possiamo educare le nostre alunne e i nostri alunni a scegliere, proprio con i contenuti della scuola secondaria di primo grado e senza stravolgere il nostro modo di insegnare. Le attività che possiamo fare in tal senso sono molteplici.
In prima, in seconda e in terza è possibile educare a comprendere le informazioni che riceviamo, allenandoci sul linguaggio specifico della nostra disciplina, per esempio giocando con i messaggi vocali nel cellulare.
Ponendo l’attenzione non solo sul risultato ma anche sul processo, possiamo educare alla consapevolezza dell’importanza delle scelte che compiamo.
Con esempi STEM e di Educazione civica possiamo aiutare le ragazze e i ragazzi a rivolgere lo sguardo verso il futuro, sapendo che le loro scelte contribuiranno a costruire il mondo in cui vivranno.
L’aritmetica, la geometria e l’algebra, oltre a insegnare i contenuti propri della disciplina, possono diventare la cyclette su cui allenarsi per le grandi salite della vita, in un’età in cui le nostre alunne e i nostri alunni cominciano a maturare scelte indipendenti e importanti, come quella della scuola superiore che in questi giorni o presto saranno chiamati a fare.
Luigi Ferrando ha approfondito l’argomento nel webinar “Matematica per scegliere bene”. Guarda il webinar registrato.